Bertolucci nel suo film Prima della rivoluzione vuole rendere omaggio all'opera di Stendhal La Certosa di Parma. Nel film sono stati mantenuti i nomi dei personaggi del romanzo. Il film è ispirato alla Certosa di Parma ma in maniera moderata e letteraria.
Ci sono evidenti richiami ad altri romanzi e alle pellicole di autori quali Antonioni, Pasolini, Godard e Melville.
La storia è stata trasportata e adattata agli anni sessanta, gli anni della rivoluzione giovanile caratterizzata dalla rabbia, dallo smarrimento e dalla ribellione; gli anni del l’utopia comunista e della svolta del sessantotto.
Sul piano stilistico e narrativo, l'evidente modello di riferimento del giovane Bertolucci è il cinema della Nouvelle Vague, in particolare Jean-Luc Godard. Il protagonista e voce narrante, Fabrizio come Fabrizio del Dongo, è un giovane marxista appartenente ad una famiglia borghese, anche lui amato dalla giovane zia. Ci sono molte analogie, aneddoti comuni alle due opere, ricorrenze di citazioni, rimandi e riletture. E' evidente il citazionismo che contraddistingue tutto il film. E’ la storia di una resa, non di una conquista sociale e di una reputazione; la caduta ai valori del luogo in cui si nasce e si appartiene. In Fabrizio c'è una impossibile acquisizione di un’identità. Rifiuta i privilegi di classe ma allo stesso tempo nutre una malinconia per una cultura che potrebbe travolgerlo.
Bertolucci analizza la sua esperienza personale: la sicurezza di appartenere ad una classe sociale borghese e all’opposto il desiderio di vivere un’esperienza nuova, individuale in contrasto con il mondo dei padri.
Parma è stata una città sofisticata ed elegante. Ora il progresso l’ha trasformata ma ancora si pensa possa essere un piccolo mondo aperto all’uguaglianza in cui vivere felici. Il ruolo di Fabrizio in Prima della rivoluzione è avvolto dall'ambiguità. Rinuncia ai compromessi dell’esistenza borghese e per sopravvivere è costretto ad adattarsi a un mondo che non si è ricercato ma che ha compreso ed amato.
Ha uno spirito ribelle, aspira all’irregolarità vorrebbe avviare un nuovo modello sociale: si impegna politicamente nel partito comunista e, nel privato, intesse una storia incestuosa con la zia Gina. Inesorabilmente non potrà più tornare ad essere un borghese a Parma e sarà sempre conscio del proprio fallimento. Le analogie tra il film di Bertolucci e La Certosa sono lampanti. I personaggi si relazionano nell'ambito storico del loro tempo,vivono con spontaneità e senso di appartenenza la Storia, ma Fabrizio nel film di Bertolucci deve fare i conti con la modernità che renderà inappagata la sua costante ricerca di coerenza.
I due Fabrizi sono intellettuali che vivono in una preoccupante condizione storica di mutamento, con una rivoluzione alle porte che tende a riportare l’ordine e la stabilità. Stendhal ambienta La Certosa nel periodo della Restaurazione, Bertolucci ambienta Prima della rivoluzione negli anni Sessanta, in questo periodo storico così importante della storia italiana dominato dal ruolo del partito comunista italiano e dall’inasprimento dei rapporti della guerra fredda. Differente è il modo di procedere dei due protagonisti. Nella Certosa Fabrizio è un personaggio molto vivace dal punto di vista sociale che, nonostante i suoi vincoli etici, è sempre in movimento con un atteggiamento più complesso nei riguardi della realtà.
In Prima della rivoluzione non è presente questo movimento a procedere. Fabrizio ha un carattere diverso: la sua è una ribellione più astratta e teorica. Non può pretendere di cambiare veramente perché non è in grado di comportarsi diversamente.