Bernardo Bertolucci: La ricerca espressiva

Bertolucci, ad oggi, è l’unico regista Italiano ad aver vinto, con il suo film L'ultimo Imperatore, un Oscar per la regia.

Uno dei grandi obiettivi di Bertolucci è sempre stato quello di inseguire una sua idea personale di cinema basata sull’individualità di persone che affrontano bruschi cambiamenti nel loro mondo e in quello circostante, senza cercare una risposta precisa e definitiva.

Ritratto di Bernardo Bertolucci

Il suo fine era seguire certe luci e certe ombre che passavano negli occhi dei personaggi di cui parlava. Desiderava prendere gli uomini e inserirli in una certa realtà: avere una macchina da presa e riprendere quello che accadeva. In tutti i suoi film ha costantemente concesso molto posto all'improvvisazione. Il modello del melodramma italiano è presente in tutti i suoi film. Ogni film avrebbe dovuto essere un thriller, anche se era una piccola storia d'amore. Amava essere sorpreso dai film, e nei suoi film amava sorprendere di continuo. Considerava molto importante dedicarsi all'assenza e alla presenza; lavorare sui non detti, sui silenzi palpitanti.

Il cinema gli regalò una personalità e una cultura internazionale. Riteneva estremamente stimolante la visione di bei film e un regista in una scuola di cinema doveva assolutamente guardarne molti.

Il cinema è sempre stato lo specchio dei tempi a livello formale e di contenuto. Ogni volta che pronunciava la parola “Azione!” si sentiva come un capitano di lungo corso alquanto perverso, che celatamente si augurava che la sua nave venisse scossa dal vento o da una corrente imprevista.

Era arrivato alla conclusione che a un certo punto invece di mostrare le cose bisognava mostrare l'idea delle cose. Nei suoi film spesso un incontro si trasformava in scontro e il caso diventava destino.

Bertolucci era sempre disposto ad imparare. Soltanto girando il film si scopriva cosa doveva essere filmato anche se alcune volte questo modo di procedere entrava in contrasto con quanto aveva scritto in sceneggiatura.

Non si sentì mai del tutto accettato e neanche inserito nel cinema italiano mentre si è sempre sentito molto vicino alla Nouvelle Vogue francese.

Sapeva che si deve imparare il significato profondo di essere regista nella realtà delle cose. Gli piacevano le contaminazioni e si divertiva a girare film con i giovani. Considerava l'inglese la lingua del cinema, mentre riteneva che l'italiano fosse una lingua troppo letteraria, non idonea a trasmettere scioltezza e immediatezza.Bertolucci ebbe la competenza di accordare il cinema d’autore con il mercato, riuscendo a combinare il cinema d’autore europeo con le importanti produzioni Hollywoodiane. Sin da giovane fu esponente del cinema d’autore senza mai trascurare i rapporti con il mercato e l’aspetto commerciale del cinema. La sua abilità fu proprio quella di conciliare il suo stile autoriale con le necessità del mercato.

In tutti i suoi film egli ricercava l'improvvisazione, la casualità e la premeditazione totale che erano fuse insieme con le emozioni come diceva lo stesso Samuel Fuller. Le cose enigmatiche e misteriose erano per lui sicuramente le più belle e coinvolgenti.